Gabriele Rolandi e il sogno post sessantottino della libertà
di Simona Pacini
Non sarebbe male riuscire a descrivere Gabriele Rolandi, una figura inserita nel contesto colligiano ma allo stesso tempo cittadino del mondo, fissandone alcuni tratti che però, al momento di scriverne, scivolano dalla mente, sfuggenti come pesci.
Il titolo che Rolandi ha scelto per la sua raccolta di racconti, “Il re dei pesci” (Roma, Intrecci Edizioni) pubblicata nell’aprile 2025, probabilmente potrebbe dire qualcosa in più dell’autore e delle sue zone d’ombra, quelle che permettono all’arte della scrittura di funzionare meglio.
“Mi piacerebbe esplorare il significato alchemico dei pesci - dice Rolandi -, ma rischierei di andare fuori tema. Il titolo del libro si riferisce esclusivamente alle creature che abitano fiumi, laghi e torrenti, la cui cattura diventa il pretesto per avventure in compagnia di un amico esperto. Tuttavia, tutti i personaggi del libro possono essere paragonati a pesci, guidati dall'istinto di vagare in un ambiente 'liquido', rappresentato sia dai paesaggi familiari dei paesi vicini, sia dalle grandi metropoli."
Per Elemire Zolla, filosofo e storico delle religioni, conoscitore di dottrine esoteriche e studioso di mistica occidentale e orientale, il significato alchemico del pesce è rappresentato dal simbolo del mercurio.
Quindi, sfuggente. Anche se c’è sicuramente molto altro.
“Il re dei pesci” sarà presentato a Colle sabato 4 ottobre, alle 17, nel Saloncino del Teatro del Popolo nell'ambito del ciclo di incontri "Amici Libri" organizzato in collaborazione con l'Associazione Amici di Romano Bilenchi.
Oltre a quello dei pesci, altri temi ricorrono nei racconti di Gabriele Rolandi. Propongo quindi alcune parole stimolando le riflessioni dell’autore su quello che rappresentano per lui e sul legame che hanno con il suo narrare.
Le donne
“Nelle mie storie, tutto ruota attorno all'elemento femminile. La presenza delle ragazze, che i protagonisti non riescono mai a comprendere completamente, li stimola a muoversi, a guardarsi dall'esterno e a sorridere dei propri errori e delle proprie fissazioni. Fidanzate ed ex, figlie, puttane, donne ideali e sciamannate varie, hanno tutte qualcosa da insegnare e vengono desiderate, rimpiante, osservate e ascoltate senza mai cadere nella tentazione di giudicarle".
Il tempo
“È ormai assodato che la scansione dei giorni, delle ore e dei minuti sia una convenzione legata alla nostra natura animale. Alcuni dei nostri 'pesci' cercano di andare oltre, avventurandosi in congetture cosmologiche e definendo la dimensione temporale come un garbuglio molto più complicato di quanto sembri. Altri raccontano episodi del passato, aprendo finestre temporali nella trama principale, mentre nei locali notturni, in un’auto che va o in ambienti pieni di musica, l'orologio si ferma, lasciando spazio a baci, abbracci o lunghe chiacchierate in cui vengono condivisi ricordi, sogni e segreti".
Il viaggio
“Nel 'Re dei Pesci' si conferma ulteriormente che il viaggio non è necessariamente uno spostamento verso luoghi lontani ed esotici. Può anche significare girare l'angolo e appollaiarsi alla fermata di un bus, fare una corsa in tram fino al capolinea e ritorno, vagare tra le colline in macchina o fare la spola tra due città in treno. Anche il semplice passaggio, o la contemplazione di stazioni e altri luoghi di transito diventano occasioni per rilassarsi e riflettere".
Gli amici
“Gli amici sorprendono e insegnano. Spesso possiedono un coraggio che i protagonisti non osano nemmeno immaginare e, nonostante siano imbevuti di luoghi comuni, riescono talvolta a uscirsene con battute e intuizioni sorprendenti. Per questo, indipendentemente dal loro successo nella vita, sono modelli cui ispirarsi e, finché ci sono, è bello averli vicino".
Realtà o fantasia?
“Entrambe, perché proprio nelle chiacchierate a ruota libera pigiati in macchina, sul greto di un fiume o sul divano di un club, realtà e finzione si confondono, quasi tutti strizzassero l'occhio all'idea di essere coinvolti in uno spettacolo messo in scena da altri”.
Libertà
“La libertà ambita dagli individui che popolano queste pagine è il sogno post-sessantotto, ereditato dalla beat generation e, prima ancora, da scrittori americani come Thoreau e Miller. Si tratta del desiderio di affrancarsi dal lavoro e vivere un’esistenza creativa per esprimere completamente se stessi. Queste utopie li portano a immaginare soluzioni esistenziali bizzarre e irrealizzabili, a volte addirittura comiche. Tuttavia, questo fantasticare senza sbocco li aiuta a prendere gradualmente coscienza dei propri limiti e a creare una versione migliore di sé stessi".
Renzo Franchi, insegnante e musicista colligiano, anche lui cittadino del mondo, ha ringraziato sui social Gabriele per il suo libro, “in primo luogo perché è riuscito a portare a termine ciò che desidero fare da decenni senza riuscirvi: documentare un periodo, un approccio all'esistenza, una forma mentis che in molti abbiamo condiviso, con un linguaggio nitido e vivace, che invoglia a proseguire nella lettura”.
“Il re dei pesci” può essere anche lo specchio di una generazione, quindi…
“Le mie opinioni e quelle che qua e là vengono fuori dai racconti - conclude Gabriele Rolandi - spesso coincidono. Anche se non tutte le vicende narrate sono state direttamente vissute da chi scrive, la visione del mondo che ne viene fuori è sostanzialmente la mia”.